Nel mondo dello sport — e non solo — siamo spesso spinti a puntare al risultato: vincere una gara, ottenere un tempo, raggiungere una posizione in classifica.
Ma cosa succede quando ci concentriamo troppo sul risultato e trascuriamo ciò che realmente possiamo controllare?
La risposta è semplice: perdiamo potere.
Ciò che entra in gioco è la distinzione fondamentale tra ricerca del risultato e ricerca della prestazione.

Il risultato è ciò che accade dopo una prestazione. È il punteggio finale, la vittoria o la sconfitta, il tempo sul cronometro.
È importante? Certamente. Ma è anche, per definizione, fuori dal nostro completo controllo.
Il risultato dipende da molte variabili esterne:
- L’avversario
- Le condizioni ambientali
- Le decisioni arbitrali
- Eventuali imprevisti
Quando un atleta si concentra solo sul risultato, spesso si carica di ansia, perde lucidità, e paradossalmente, riduce le probabilità di ottenere proprio ciò che desidera.

La prestazione, invece, riguarda il come si compete.
È la qualità dell’esecuzione, l’atteggiamento mentale, la gestione delle emozioni, la concentrazione, la strategia messa in atto.
È ciò su cui un atleta ha il pieno potere:
- La preparazione mentale e fisica
- L’approccio alla gara
- La capacità di stare nel momento presente
- Le decisioni prese in tempo reale
Allenarsi e gareggiare con l’obiettivo di esprimere al massimo la propria prestazione significa mettere l’attenzione su ciò che si può controllare.
E quando la prestazione è solida e costante, il risultato spesso arriva … come conseguenza.

L’atleta che pensa al risultato sarà più esposto alla frustrazione e al panico se le cose non vanno come previsto.
Al contrario l’atleta focalizzato sulla prestazione, anche in caso di difficoltà, ha una bussola interna che lo guida: la qualità della sua performance.
Adottare una mentalità orientata alla prestazione non significa disinteressarsi del risultato, ma metterlo al posto giusto: alla fine, non all’inizio del processo.
Significa allenare atleti e team a misurare il successo non solo con ciò che appare in una classifica, ma anche (e soprattutto) con indicatori interni di crescita e coerenza.
La vera sfida per un atleta non è solo vincere, ma mantenere la propria eccellenza anche sotto pressione.
E questo si ottiene quando il focus si sposta dal risultato alla prestazione.

Come mental coach, aiutare un atleta a compiere questo passaggio è uno dei regali più potenti che si possano offrire.